Filosofia
La filosofia di Bike-dō è semplice: crescere spiritualmente e fisicamente attraverso il ciclismo.
Nella cultura giapponese, nel linguaggio ideografico Kanji, il Dō significa “ciò che conduce”, inteso come disciplina; una Via da seguire in senso sia spirituale che fisico. Nelle arti marziali Giapponesi, il Dō è andato a sostituire il finale “Jitzu”, suffisso che dava a queste discipline un inquadramento rivolto esclusivamente al combattimento e alla guerra. Quando in tempo di pace ci si rese conto che l’apprendimento di un’arte marziale era un modo per elevarsi come esseri umani e migliorare la propria esistenza, ecco allora che queste discipline potevano evolversi in attività capacità di condurre i praticanti sul cammino dell’elevazione personale.
Con gli anni a venire il Dō è stato associato anche a diverse altre forme di arte, come ad esempio Sho-dō l’arte della scrittura, che aiutano l’individuo a crescere personalmente anche in ambito culturale.
Cercare la perfezione in una disciplina o un compito è un modo per elevarsi. I sacrifici, la fatica, la disciplina e la costanza portano al raggiungimento di un obiettivo, ma anche ad uno stato di maturità più elevata dell’individuo.
Noi crediamo nella potenza della bicicletta come mezzo per percorrere questa via: diventando consapevoli delle nostre emozioni, del luogo che ci circonda, delle persone con cui entriamo in contatto, della persona che siamo e vogliamo diventare, dei nostri limiti fisici e mentali. Esattamente come l’atleta impara a guidare la bicicletta, la bicicletta guida l’atleta attraverso una nuova trasformazione personale.
La prestazione è il risultato di uno sviluppo globale della persona.
Solo allora potremo parlare di Atleti.